Vangelo aperto – domenica 16 settembre 2018

VANGELO APERTO

Dal Vangelo secondo Marco 8,27-35
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli isposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».

Gesù ricomincia un cammino nuovo. Questa volta non lo fa da solo. Ha con sé i suoi discepoli e intende ripartire per andare a Gerusalemme proprio con loro. Inoltre ricomincia da un luogo simbolo che unisce la cultura ebraica con quella romana: Cesarea di Filippo. Non lo fa più intorno alle sponde del Giordano con un profeta acclamato che lo indica come il Salvatore, ma intende proseguire con persone che dopo averlo visto in azione, sono chiamati a prendere personalmente la decisione di proseguire o di tornare indietro.
Infatti, nell’antica città di Paneas, zona ricca di acqua ai piedi del monte Ermon, era stata ricostruita la città grazie a Filippo Erode che era stata denominata Cesarea di Filippo, in onore di Augusto. Qui Gesù pone la domanda circa la sua identità perché, mentre i romani da questa città partirono verso il nord, verso Tiro e Sidone, Gesù si dirige verso Gerusalemme, tappa che avrebbe segnato definitivamente la svolta non più legata al potere, ma al servizio.
Sulla strada Gesù annuncia il Vangelo. Non una notizia qualunque, ma una “buona notizia”, esatto contrario di quanto proposto dall’imperatore romano. Questi annunciando “il vangelo” trasmetteva al popolo una pace e una prosperità che significava protezione armata dai nemici. Gesù propone un “vangelo diverso”. Una pace e una prosperità ottenuta con gesti di misericordia per vivere l’amore disinteressato e gratuito e soprattutto senza compromessi.
I quattro verbi che riferisce a Pietro che lo aveva definito il Cristo sono in questa direzione: soffrire, essere rifiutato, venire ucciso, risorgere. Il Vangelo, la buona notizia si comunica entrando nella realtà, nonostante l’essere una pietra scartata e se apparentemente e momentaneamente si è sconfitti, il terzo giorno è solo l’inizio di una persona che diventa lui stesso parola nuova.
Gesù propone ai suoi discepoli di diventare vangeli sulle strade. Una scelta che richiede il “prendere la croce” per indicare come la salvezza è un dono gratuito e non commerciabile.
Il Cristo dopo oltre duemila anni chiede a tutti di diventare vangeli aperti, portatori e portatrici di notizie straordinarie, di annunci di amore, di schiavi slegati, di mamme dalle braccia accoglienti, di operatori di pace che senza armi e senza denaro percorrono sentieri di giustizia, di giovani che lasciano tutto e decidono di seguire il Signore, di gente che mette a disposizione la propria casa per accogliere i poveri, di chi non si stanca di ricominciare ogni giorno per ridire alle nuove generazioni che il Cristo è amore dalle mani e dai piedi bucati che genera sempre nuova vita.
Il prezzo dell’amore che Gesù pagherà sulla strada di periferia di Gerusalemme in cima alla collina del Calvario, si chiama condivisione con gli ultimi. Gesù sarà un condannato pari a qualunque emarginato; Il suo riscatto, al mattino del terzo giorno, sarà invece una notizia di vangelo aperto che chiede uomini e donne aperti al Vangelo.

Il vostro parroco
Antonio Ruccia