Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2, 16 – 21)
16Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. 21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Maria è colei che ha generato il Cristo e mettendosi completamente a disposizione assume in lei l’impegno a generare Dio per amore dell’umanità. Lo dice con fermezza lo stesso Concilio: “Maria, figlia di Adamo, acconsentendo alla parola divina, diventò madre di Gesù e, abbracciando con tutto l’animo e senza peso alcuno di peccato la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all’opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente” (Lumen Gentium, 56).
Maria diventa così donna del futuro e del giorno seguente. E’ questa la maternità. Non si diventa madre pensando al passato, ma proiettandosi al domani. In questo Maria mostra il superamento di ogni tipo di sterilità e proietta l’umanità alla fecondità.
Il brano di Luca e il cammino dei pastori ci offre ulteriormente l’opportunità di cogliere tutto questo. I pastori sono i nuovi annunciatori del Vangelo. Escono dai moduli standard della vita bucolica e vanno con il passo del futuro, mostrando la strada agli uomini del domani. Trovano, infatti, Maria con il Bambino, non più fanciulla, ma madre del domani. Maria, dal canto suo, indica loro la strada di una Chiesa generatrice di amore e madre di provocazione nel servizio incondizionato.
Inoltre, gli stessi pastori trovano il Bambino adagiato nella mangiatoia. In altri termini, pronto a darsi in pasto in una forma dinamica e futuribile per l’umanità. Lo trovano vestito da cristiano del terzo millennio: non adeguato alla cultura massimalista e pessimista, ma a quella progettista. Un Bambino nuovo vestito “da domani”. Con il suo sguardo chiede l’impegno ad investire nel lavoro, nell’invertire la tendenza alla cultura che stritola i valori umani e cristiani, nel controbattere l’economia dell’ingiustizia e dei potentati e nell’attenzione verso i poveri.
Maria è madre del domani e dei figli generati nell’amore. Lei è madre che insegna a diventare costruttori di ponti tra le genti, evangelizzatori per le strade dei quartieri, architetti di luoghi di incontro, organizzatori di marce per la vita e di una politica che metta al centro i tanti passeggini rimasti vuoti, animatori di una cultura della solidarietà.
Maria è donna e madre del domani che continua ad insegnarci che la vita è un dono e che i carpentieri e i manovali della pace sono instancabili maestri di amore.
Il vostro parroco
Antonio Ruccia
BUON ANNO !!!!!!!!!!!