Dal Vangelo secondo Matteo (18,25-20)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Non è la proposta per costruire una Chiesa del buonismo quella proposta da Gesù in alternativa allo stile ebraismo dell’esclusivismo che li aveva sempre caratterizzati. La proposta di Gesù offre delle indicazioni pratiche per costruire sinfonicamente una comunità alternativa di persone appartenenti a popoli diversi, ma che si pongono armonicamente insieme leggendo il medesimo spartito.
Questa nuova comunità è chiamata ad attuare un messaggio che non legge sul pentagramma le note di una giustizia retributiva, ma riesce a scorgere i toni nascosti dell’amore e della riconciliazione. Non una Chiesa dai volumi perfetti e dove gli strumentisti sono tutti inquadrati, ma dove tutti sanno guardare al maestro per lasciarsi guidare nell’esecuzione del brano proposto.
I verbi che il brano evangelico indica perché la sinfonia della missione della nuova evangelizzazione possano far trasparire l’ac-cordo di amore proposto da Gesù sono:
- andare che è il primo passo per ammonire chi non riesce a leggere lo spartito, ed è il primo passo della Chiesa della riconciliazione che crede in una rivoluzione interiore del singolo;
- prendere alcune persone che siano in grado di fare leggere il medesimo spartito per dissuadere l’altro dalle difformità createsi per una mancata giusta lettura sul pentagramma per essere una chiesa che si carica delle difficoltà e genera nuove strade cominciando dagli errori;
- parlare con tutti per annunciare la riconciliazione ai vicini e permettere che la sinfonia sia udita anche dai lontani senza stonature.
Partendo da questi tre verbi contenuti proprio nel brano evangelico è possibile concretizzare la comunità della riconciliazione che sinfonicamente armonizza il pezzo e lo crea andando verso i lontani e chi non riesce ad ascoltare armonicamente il tutto, prendendo tutti e coinvolgendoli con un’acustica dolce e senza echi che la sbavano e parlando con un linguaggio che superi le differenze e permetta l’attuazione di forma alternative di amore.
Questa è tutt’altra musica: è una comunità della sinfonicità . Tale comunità si realizza in esperienze alternative di cammini di fede; in realizzazioni di forme etiche che superino le barriere delle stesse parrocchie e delle ristrettezze di certe chiese che credono di essere paradisi in terra e che si impegnano ad educare alla pace, a bandire le armi, a convertire le industrie belliche, a creare nuovi posti di lavoro, a realizzare scuole di formazione alla vita sociale e a vivere esperienze di vita fraterna.
Dall’andare, dal prendere e dall’annunciare nasce la comunità accordata della sinfonia della nuova evangelizzazione.
Il vostro parroco
Antonio Ruccia